2 – Perché questo Blog

Questo blog è stato realizzato da Domenico Mastrogiuseppe (**), un fisico aquilano, che dopo il disastroso terremoto del 6 aprile 2009 che ha distrutto la sua Città, ha sentito il bisogno di ricercare una spiegazione del perché dell’impressionante numero di disastri che in questi ultimi anni stanno sconvolgendo ogni angolo del mondo. In proposito ha formulato una sua personale teoria, che da quel terribile periodo ha più volte pubblicamente proposto sulla stampa con propri interventi sul quotidiano Il Centro, del gruppo editoriale “Espresso-Repubblica” (nella cartella “ARTICOLI” ne sono inseriti alcuni dei più recenti). Teoria che non è stata mai confutata da nessuno, forse perché, con ogni ragionevole certezza, è di fatto inconfutabile.
E’ stato scelto di chiamarlo IL “RESPIRO” DI MADRE TERRA, perché tutta la Terra ed in particolare la sua fascia equatoriale, si espande e si contrae periodicamente come fosse una “Pancia” mossa dal respiro. E’ un movimento naturale determinato dall’attrazione gravitazionale dovuta alla luna ed agli altri pianeti del sistema solare e che al di là delle maree (prevalentemente dovute all’attrazione lunare), non ha alcuna conseguenza di rilievo sulla stabilità della crosta terrestre. In corrispondenza di particolari allineamenti planetari, fortunatamente rari, che danno luogo ad influenze gravitazionali di più elevata intensità, può invece accadere che tale “Respiro” dia luogo a deformazioni del guscio terrestre, di ampiezza tale da superare i margini della sua naturale elasticità; dando così luogo ad un’accentuata attività sismogenetica.

Raffaele Bendandi, il famoso sismologo autodidatta di Faenza deceduto nel secolo scorso, mise a punto un suo personale metodo di previsione dei terremoti, basato proprio sullo studio degli allineamenti planetari; ottenendone peraltro un certo successo, che lo rese molto famoso e noto anche a livello internazionale, per aver previsto alcuni disastrosi eventi sismici verificatisi nel secolo scorso.

Lo scopo di questo blog e di tutta la documentazione che man mano vi sarà inserita, è quello di dimostrare inconfutabilmente, mediante banali considerazioni basate su una legge fisica semplice, ma di importanza fondamentale per l’universo e per la vita stessa, che le crescenti ingenti estrazioni di carburanti fossili ed il loro esteso e massiccio impiego a livello planetario, sono la causa di una smisurata forza di compressione della “Pancia” della Terra, che opprime il suo naturale “Respiro” e che è all’origine di tutti i terribili disastri che in questi ultimi anni stanno sconvolgendo il mondo. Di tutto ciò troverete una spiegazione, si spera esauriente, nei filmati postati nella home page. Sono proposti sia in lingua italiana che in lingua inglese: un inglese purtroppo abbastanza approssimato sia nel testo che nella pronuncia. Pur nella consapevolezza dei propri limiti di conoscenza di tale lingua, nella speranza che l’esposizione risulti comunque comprensibile, si è voluto ugualmente utilizzarla in funzione della iniziativa di rappresentare il grave problema esposto, a tutti i capi di stato dei Paesi tecnologicamente più avanzati e come tali, maggiormente interessati ai consumi dei carburanti fossili.

Nella apposita cartella a parte, sono riportati anche i testi della lettera che si intende inviare alle Autorità mondiali e del relativo allegato, con il quale si spiegano sinteticamente le motivazioni dell’iniziativa. Si tratta di un accorato appello a prendere consapevolezza di tale gravissima emergenza planetaria e di avviare ogni possibile iniziativa di governo, possibilmente concordata in sede ONU, intesa a contrastarla. Tutti coloro che avranno modo di accedere a questo blog, sono pregati di aderire a tale appello, dando la propria autorizzazione a sottoscriverlo.

(**) al solo fine di conferire maggiore credibilità alle tesi rappresentate nel blog, dando prova della necessaria competenza professionale e scientifica  dell’autore, nella pagina “About”, ne è riportato il curriculum vitae.

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“ECCO PERCHÉ NESSUNO NE PUÒ PARLARE”

L’ARTICOLO DI FEDERICO RAMPINI CUI SI ACCEDE CON IL LINK CHE SEGUE, E’ STATO PUBBLICATO nel numero DI REPUBBLICA del 4 maggio 2012 E RAPPRESENTA UNA SOSTANZIALE CONFERMA DELL’ANALISI RIPORTATA NELL’ARTICOLO “PERCHÉ NESSUNO NE PARLA” POSTATO IL primo maggio NELLO SPAZIO CHE SEGUE.

da Repubblica.it,

“Ecco perché nessuno ne può parlare”

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“ECCO PERCHÉ NESSUNO NE PARLA”

La domanda che sistematicamente mi viene posta è come mai nel mondo nessuno parla di un problema di tale rilevanza e come mi spiego il mancato avvio di un dibattito, dopo i miei tanti interventi sull’argomento,  pubblicati sul web e sulla stampa. Pur avendo una buona autoconsiderazione,  non ho la presunzione di essere l’unico al mondo ad essersi accorto di un tale disastro.  Non posso assolutamente pensare che in una prestigiosa istituzione scientifica come lo IERS di New York, specificamente preposta allo studio delle dinamiche della Terra, non abbiano compreso il problema rappresentato nel mio blog. Perfino Piero Angela, nel Quark del 26 agosto 2010, parlò di un rallentamento di 8 millesimi di secondi della rotazione terrestre, causato dalla imponente regimazione delle acque monsoniche poste in atto alcuni secoli fa dai Khmer cambogiani (che implicavano l’allontanamento di grandi masse di acqua, dal livello del mare fino alle quote collinari ove realizzavano i loro invasi e quindi un lieve aumento dell’inerzia rotazionale della Terra). Molto stranamente invece, nella stessa trasmissione interamente dedicata alla Terra,  tacque sulle conseguenze degli allontanamenti enormemente superiori di grandi masse di carburanti fossili e di tutte le connesse conseguenze di cui è detto nel blog. Ma la cosa ancor più strana e sospetta fu il totale silenzio sul “Leap second”: com’è possibile che in una trasmissione seguitissima e considerata in Italia una sorta di vangelo scientifico, si parli di un ritardo della rotazione terrestre di 8 millesimi di secondo causato secoli or sono dai khmer cambogiani e si taccia sui 30 secondi di ritardo accumulati negli ultimi 40 anni? La spiegazione che mi sono dato è la seguente: un problema di così enorme rilevanza planetaria non può essere reso pubblico dalle istituzioni, senza contestualmente indicare una possibile soluzione da perseguire almeno nel medio termine; ma purtroppo soluzioni diverse dall’unica possibile non ve ne sono:  e l’unica soluzione possibile è l’uscita in tempi ragionevoli dal petrolio, imboccando decisamente la via delle energie rinnovabili in tutte le loro forme; (tempi ragionevoli vuol dire tempi comunque compatibili con un sopportabile ulteriore aggravamento della già gravissima situazione attuale). Penso che nessuno ne parli, perché proporre una uscita dal petrolio, significa scatenare la devastante reazione delle feroci lobby che ne controllano il mercato, significa destabilizzare tutta l’economia del mondo, per la sua massima parte “petrolio-dipendente” e significa devastare l’economia dei governi di tutti quei paesi  (praticamente tutti) che fondano la preponderante parte dei loro bilanci sulla pesante tassazione dei carburanti fossili e dei loro derivati. Probabilmente si preferisce non parlarne anche perché L’UNICA SOLUZIONE POSSIBILE è sicuramente impopolare: credo infatti non sia molto numerosa la schiera di persone capaci di percepire pienamente l’enorme gravità del problema e risultarne quindi convinta e disponibile a cambiare radicalmente il proprio stile di vita per salvare la Terra:

perché proprio di questo si tratta!    SALVARE LA TERRA.                           

A chi la considerasse una conclusione sproporzionata, propongo una considerazione di una sconcertante semplicità; che forse sfugge ai più proprio per la sua semplicità. Il LEAP SECOND si è dovuto introdurre a causa del progressivo rallentamento della Terra, che ufficialmente viene attribuito a non meglio precisati effetti gravitazionali della Luna ed agli attriti delle maree (ma non sono sempre esistiti, gli uni e gli altri?); poiché questi presunti effetti, per loro natura,  non cesseranno mai, se il LEAP SECOND dipendesse effettivamente da essi (e per fortuna non è così), dovremo conviverci per sempre. Se così fosse (ma per fortuna così non è) basterebbero 86’400  anni o poco più (ovvero il n. di secondi contenuti nelle 24 ore) perché la Terra cessi la sua rotazione per sempre. Accadrebbe così che la metà del mondo rimarrebbe al buio ed inoltre, venendo a mancare la forza centrifuga, l’enorme aumento di peso che subirebbe la gran parte della fascia equatoriale deformerebbe enormemente la Terra dando origine da una spaventosa serie di cataclismi. Ma per avere enormi e ripetuti disastri che comunque la sconvolgerebbero,  non sarebbe necessario aspettare i calcolati 86’400 anni:  ne basteranno quei pochi sufficienti a rallentare la rotazione della Terra dei minuti necessari a far si che la smisurata gigantesca forza di cui è detto nel filmato, divenga smisurata al punto da far esplodere un po’ dei super vulcani sparsi per il mondo. Un mondo che sarà già piegato e sconvolto di suo, per l’enorme numero di spaventosi terremoti e connessi tsunami che saranno successi.

Mi sono imposto l’enorme fatica di realizzare questo blog e i filmati che vi sono inseriti e l’onere di parlarne e scriverne in questi anni, perché penso che l’unica possibile alternativa al silenzio delle istituzioni, può essere una iniziativa che parta dal basso, con modalità che spero siano rese fragorose dalla stampa e che sia sostenuta dal maggior numero possibile di cittadini del mondo. Per questo motivo ho inviato il link di accesso a questo blog a tutte le tante conoscenze che ho in Italia, in Canda, negli Stati Uniti e in Australia, nella speranza che chiunque lo riceva risponda favorevolmente all’appello ad aderire e lo diffonda alle sue conoscenze in rete, per avere il più gran numero possibile di consensi a sostegno della lettera ai potenti del mondo.                                                                                                                                (L’Aquila, li 1 maggio 2012)

Domenico Mastrogiuseppe

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Dal link sottostante si può accedere all’articolo di una rivista di scienze on-line “Il sussidiario”, che riporta in virgolettato l’affermazione di un personaggio di importanza e rilevanza mondiale, responsabile in seno all’UIT (Unione internazionale delle telecomunicazioni), delle procedure di introduzione del “Leap second”, che addirittura attribuisce il rallentamento della Terra ai terremoti. C’è da rimanere sconcertati; perché un personaggio di tale levatura internazionale non dovrebbe usare “Mezze verità” per nascondere altre inquietanti verità. E’ infatti vero che un forte terremoto può determinare limitate variazioni del momento d’inerzia della Terra, che possono o rallentarla (se le placche tettoniche si allontanano dall’asse terrestre) ma anche di accelerarla (se le placche si avvicinano); tant’è che fino a qualche decennio fà, non c’era necessità di introdurre il leap second perchè nel lungo periodo, l’uno effetto e l’altro, mediamente si compensavano. Ma quel che stà accadendo negli ultimi anni, è perfettamente il contrario di quel che dice questo signore: è cioè il rallentamento della Terra che causa i terremoti. C’è anzi da dire che l’assestamento della crosta terrestre conseguente a tutti questi disastrosi terremoti, provoca una diminuzione del momento di inerzia della Terra e quindi un riaumento della sua velocità di rotazione e che se non ci fosse questo parziale recupero di velocità, di leap second se ne dovrebbero introdurre più di uno.

http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2012/1/17/LEAP-SECOND-Le-lancette-degli-orologi-si-sposteranno-di-un-secondo-Si-decidera-in-questi-giorni/234513/

Articolo di martedì 17 gennaio 2012 da “Il Sussidiario”

TITOLO:   “LEAP SECOND/ Le lancette degli orologi si sposteranno di un secondo? Si deciderà in questi giorni.”

“…la questione riguardo la sincronizzazione del “leap second” non è così semplice come può sembrare: come ha spiegato infatti alla stampa Vincent Meens, responsabile del gruppo dell’Uit di questo argomento, «è impossibile prevedere in anticipo se sia necessario aggiungere o meno un secondo intercalare». Meens spiega anche che «alcuni anni sarà necessario introdurlo e altri no. Questo a causa della rotazione della terra e perché alcuni eventi, come i terremoti, possono frenare la terra più del previsto».”

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