6 – TUTTE LE ALTRE SPAVENTOSE CONSEGUENZE

1)   ABNORME COMPRESSIONE DEL MAGMA SOTTOSTANTE LA CROSTA TERRESTRE, DA CUI DERIVA LA CRESCITA ESPONENZIALE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE DI VULCANI E SUPER VULCANI DORMIENTI

Quando ho realizzato il filmato inserito nella pagina “Home”, ho minimizzato il rischio di esplosione dei super vulcani, perché pur immaginando che la crosta terrestre esercitasse comunque una certa pressione sul mantello, non la ritenevo di entità tale da destare preoccupazione, poiché anche il mantello subisce un restringimento. E’ poi accaduto che una domanda pervenuta nella mail-box di redimater@gmail.com, mi ha indotto a fare un calcolo di verifica: il risultato che ne ho avuto, è impressionante. Con riferimento alla figura che segue, ho fatto il calcolo del “Differenziale di forza centrifuga” determinato dalla variazione di velocità di rotazione terrestre e del relativo inverso “Differenziale di peso”, riferito a due diversi volumi di massa terrestre m1 e m2, posizionati lungo un medesimo raggio, ma ad una differente distanza di 100 km. dall’asse di rotazione. Per variazione di velocità, si è assunta quella corrispondente ad un allungamento della giornata di 40 secondi (*).

Il passaggio della velocità radiale all’equatore dal primitivo valore V1  all’attuale valore inferiore V2 (causa il predetto allungamento di 40 secondi), implica che la forza centrifuga applicata ad un dato volume di massa, diminuirà di un valore che indichiamo con il simbolo -∆Fc e con il termine “Differenziale di forza centrifuga”; ad esso, per tutto quanto detto in precedenza, corrisponde un “Differenziale di peso” in aumento che indichiamo con il simbolo +∆P. Per fornire una risposta chiara al visitatore della Sicilia (v. pagina FAQ), ho fatto il calcolo preciso del +∆P1 che subisce un Kmc (1012 Kg) di massa equatoriale per una riduzione della velocità di rotazione terrestre corrispondente ad un allungamento della giornata di 40 secondi  e del corrispondente +∆P2 che subisce un analogo volume di massa posizionata a 100 km sotto la superficie terrestre.

Il risultato del calcolo è stato che +∆P1 supera +∆P2 di ben 46,4 tonnellate.

Ciò significa che l’aumento di peso che subiscono tutti gli elementi di volume della crosta terrestre, al diminuire della velocità di rotazione della Terra, è superiore all’aumento di peso che subiscono i corrispondenti elementi di volume ad essa sottostanti. Ciò significa anche che il mantello tende a restringersi di meno di quanto invece si restringe la crosta terrestre. Ne risulta uno smisurato aumento di pressione esercitato dalla crosta terrestre, sui sottostanti strati del mantello (se si considerano i soli 100 cubi con spigolo 1 Km posizionati lungo un medesimo raggio equatoriale, la pressione che subisce il cubo di massa a 100 Km di profondità, indicato con m2, è pari a 46,4 x 100 = 46’400 tonnellate). Il che equivale a dire che il magma del mantello, tende a fuoriuscire esercitando una forte pressione sui tappi dei vari vulcani e dei super vulcani. Lascio all’immaginazione di chi legge, quali possono essere le nefaste conseguenze della eventualità che tali tappi non reggano tale pressione. E’ quindi evidente che ogni ulteriore diminuzione della velocità di rotazione terrestre, implica un aumento del rischio di eruzione sia dei vulcani cosiddetti normali come il Vesuvio e l’Etna, sia in prospettive probabilmente non remote, l’esplosione di super vulcani come il Marsili o come l’area Flegrea. Sia per i primi, cui seguirebbe un grande disastro locale, sia i secondi, cui seguirebbe un immane disastro planetario, sono rischi da porre nel novero delle cose possibili. Nessuno ha ancora valutato e realizzato che la causa dell’anomalo innalzamento dell’area Flegrea avutosi negli ultimi 40 anni, pari a circa 3 metri (nei precedenti 40 anni si era sollevata di soli 40 cm), possa proprio essere questa.

dal link che segue si accede a una notizia pubblicata in data 2 febbraio 2013 dalla quale appare potersi trarre una conferma dell’analisi riportata sopra; anche se ne emerge una visione dei ricercatori vulcanologi e sismologi che ancora tende a tacere e ad ignorare quella che a mio avviso è la causa vera dei disastri già accaduti e di quelli, come l’esplosione dei Campi Flegrei che potrebbero accadere.

http://www.nocensura.com/2013/02/scienziato-russo-campi-flegrei-e.html

 

 2)   AUMENTO DEL LIVELLO DELLE ACQUE OCEANICHE DELLA FASCIA EQUATORIALE E PROGRESSIVA CRESCENTE SOMMERSIONE DELLE TERRE EMERSE

Dal rallentamento della rotazione terrestre, oltre ai problemi già affrontati nelle altre parti del blog, ne discendono altri, ugualmente ignorati ed enormemente gravi.  Se è vero che la Terra si va restringendo ed è vero, ne consegue fatalmente un sensibile aumento del livello delle acque oceaniche nella fascia equatoriale. Quello che si è già verificato e che stà progressivamente sommergendo una consistente parte delle terre emerse della fascia equatoriale (eclatante è la situazione delle Maldive) , certamente in parte dipende dallo scioglimento delle calotte polari e dal conseguente aumento della quantità delle acque oceaniche; ma ho fondate ragioni per affermare, sulla base di un semplice ragionamento fisico, che la prevalente causa di sommersione delle terre emerse, è da porre in relazione con la riduzione della sfericità della crosta terrestre conseguente al restringimento del diametro equatoriale. Ciò accade perchè ad avvenuto restringimento, l’enorme massa liquida degli oceani, in conseguenza della reciproca attrazione gravitazionale di ogni elemento di volume di massa terrestre liquida e solida, tende a ridistribuirsi in tutta l’ampia fascia equatoriale, in modo da ristabilire la perduta sfericità della sezione meridiana della Terra. Il meccanismo attraverso il quale tale fenomeno si verifica è ben spiegato nella slide accessibile dal link riportato di seguito

https://ilrespirodimadreterra.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/04/diapositiva_3.jpg

e inserita anche nelle home page nel paragrafo “esperimento domestico per gli scettici”. E’ praticamente lo stesso fenomeno che ai primordi della Terra, fece si che l’ammasso globulare di magma incandescente e liquido assumesse per l’appunto la forma sferica che ancora conserva. In altri termini, il ripristino della sfericità della sezione terrestre meridiana, avviene attraverso un enorme progressivo spostamento della massa acquea del globo verso la fascia equatoriale, che maggiormente ha subito il restringimento. Ciò, come già detto, implica la progressiva sommersione delle terre emerse della fascia equatoriale e la corrispondente progressiva emersione delle zone continentali dislocate a latitudini più elevate.

INCREASE IN THE LEVEL OF THE OCEAN WATERS OF THE EQUATORIAL BELT AND PROGRESSIVE SUBMERSION OF LAND

In addition to the other problems already treated in other parts of the blog, by slowing the Earth’s rotation, follow another enormously severe problem. If it is true that the Earth is shrinking and it is true, it follows inevitably a significant increase in the level of ocean water in the equatorial belt. What has already occurred and which stands gradually engulfing a large part of the land of the equatorial belt (impressive is the situation of the Maldives), certainly in part depends on the melting of the polar ice caps and the consequent increase in the amount of ocean water; but I have good reason to assert, based on simple physical reasoning, that the prevailing cause of submersion of the land, is to be related with the reduction in the sphericity of the earth’s crust resulting from the narrowing of the equatorial diameter. This is because when the shrinkage took place, the enormous liquid mass of the oceans, as a result of mutual gravitational attraction of each volume element of liquid and solid land mass, it tends to redistribute across the broad equatorial belt, so as to restore the lost sphericity of the meridian section of the Earth. The mechanism by which this phenomenon occurs is well explained in the slide accessible from the following link   https://ilrespirodimadreterra.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/04/diapositiva_3.jpg    and it is the same phenomenon that at the dawn of Earth, meant that the globular cluster of liquid magma to assume precisely the spherical shape still maintained. In other words, the restoration of sphericity of the terrestrial meridian section, occurs through a huge progressive movement of the water mass of the globe toward the equatorial belt, that mostly has undergone shrinkage. This, as already said, implies the progressive flooding of the land area of the equatorial belt and the corresponding gradual emergence of the continental zones located at higher latitudes. 

3)    PROGRESSIVO ALLONTANAMENTO DELLA LUNA

L’attrazione gravitazionale che lega fortemente la luna alla Terra fa si che dal punto di vista del complessivo movimento, l’insieme Luna-Terra può essere considerato come un sistema fisico unico al quale è applicabile la legge di conservazione della quantità di movimento. Lo stesso si può dire per l’intero sistema solare, ma per l’argomento che si vuole qui affrontare, consideriamo per il momento il solo sistema Luna-Terra. Dalla richiamata legge discende che il momento angolare totale di tale sistema; ovvero la somma dei momenti angolari  associati alla rotazione terrestre ed alla rotazione della luna intorno alla Terra, deve rimanere costante. Avendo i due momenti angolari lo stesso verso (**), se la somma deve rimanere costante, al diminuire dell’uno (cioè del momento angolare della Terra), deve necessariamente aumentare l’altro (cioè il momento angolare associato alla rotazione della Luna intorno alla Terra); deve quindi aumentare, come in realtà aumenta, la sua velocità di rivoluzione intorno alla Terra. Ciò implica l’aumento della forza centrifuga applicata alla Luna e quindi il suo allontanamento dalla Terra. Allontanamento che in realtà avviene ed è misurato con estrema precisione mediante un potente sistema laser installato negli S.U. che punta verso un dispositivo riflettente posizionato sulla luna durante une delle missioni Apollo. Da quando tale dispositivo è stato messo in funzione, è stato rilevato un allontanamento progressivo della luna rispetto alla Terra, mediamente pari a circa 4 cm per anno. Le rappresentate motivazioni fisiche che ne sono all’origine, non sono di facile ed intuitiva comprensione, perché il momento angolare ha una natura, cosiddetta vettoriale, che sfugge alla percezione di chi ha poca dimestichezza con la fisica. Il momento angolare è una grandezza che caratterizza e definisce ogni oggetto posto in movimento rotatorio, che si può rappresentare graficamente con un “Vettore”; ovvero una freccia di data lunghezza, direzione e verso. In una tale rappresentazione, cosiddetta vettoriale, la lunghezza sarà proporzionale al prodotto fra la massa, la velocità radiale dell’oggetto che ruota e la sua distanza dall’asse di rotazione e la direzione coincide con tale medesimo asse; invece il verso su tale direzione, può essere o in giù o in su a seconda del verso orario o antiorario della rotazione. La natura vettoriale di tale grandezza, cioè il fatto che fisicamente è contraddistinto da una intensità, da una direzione e da un verso, è all’origine del noto comportamento p.e. di una trottola (che una volta avviata resta in piedi proprio perchè del suo momento angolare si conserva anche la direzione che, come già detto, coincide con il suo asse di rotazione) ed è anche all’origine del comportamento, molto meno comprensibile, di un sistema fisico composto da più oggetti ruotanti, fra loro collegati. Un sistema del genere è proprio il sistema Luna-Terra. Un’idea sul comportamento di tale sistema lo si può avere osservando il filmato preso da YouTube accessibile con il seguente link:

http://www.youtube.com/watch?v=fU1Z6m-huEQ&feature=related

Una piattaforma girevole con su una persona che sostiene una ruota di bicicletta, rappresenta un sistema formato da oggetti ruotanti diversi ma fra loro collegati; in questo caso, uno è la ruota e l’altro è l’intero sistema “piattaforma, persona e ruota”. Capovolgendo di 180° la ruota cui è stata previamente impressa una rotazione, il verso del “vettore” momento angolare della ruota si inverte anch’esso di 180°; ma dovendo il momento angolare totale del sistema rimanere immutato per la richiamata legge fisica (sia nell’intensità che nella direzione e nel verso), con modalità apparentemente inspiegabili, si mette in movimento rotatorio l’intero sistema rappresentato da ruota, piattaforma e persona, in un verso tale da far comparire una componente di momento angolare che vettorialmente sommata a quella posseduta dalla ruota dopo l’inversione, dà come risultato il momento angolare di partenza; cioè quello che era stato inizialmente impresso alla ruota; ciò è reso ancor più evidente dal fatto che capovolgendo di nuovo la ruota che gira, si inverte il verso di rotazione dell’intera piattaforma e quindi il momento angolare ad essa associato; ciò fa si che il momento angolare complessivo sia sempre uguale al momento originariamente impresso alla ruota di bicicletta. E’ per tale medesima legge di conservazione del momento angolare e con le stesse rappresentate modalità, che l’aumento del momento angolare associato al movimento di rivoluzione della luna, compensa il diminuito momento angolare della Terra che ruota intorno al suo asse. A tale aumento corrisponde, come già detto, un aumento della velocità radiale della luna e quindi della forza centrifuga ad essa applicata, che la allontana progressivamente dalla Terra.

(**) per meglio comprendere la natura vettoriale del momento angolare, può essere utile proporre un analogo ragionamento, però applicato alla situazione che vedrebbe la luna girare in senso contrario rispetto a quello della Terra (cosa che ovviamente non è). La conseguenza sarebbe che al rallentare della rotazione terrestre  ed al conseguente diminuire del suo momento angolare, corrisponderebbe una pari diminuzione del momento angolare della luna e quindi una diminuzione della sua velocità, che la farebbe invece avvicinare alla Terra (per via della diminuita forza centrifuga). Questo perché essendo i momenti angolari contrapposti, nella loro composizione vettoriale, le rispettive intensità si sottrarrebbero. Quindi affinchè la loro “somma” vettoriale (che in quanto contrapposti, comporta la differenza delle intensità) resti invariata, se diminuisce l’uno, deve diminuire anche l’altro di una pari quantità. Fortunatamente questa circostanza non si è verificata, perché come s’intuisce agevolmente, il progressivo avvicinamento della luna sarebbe stato di gran lunga più disastroso del suo allontanamento. Che tuttavia, anche se in tempi più lunghi, sarà ugualmente disastroso.

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STANTE LA ENORME GRAVITA’ DI QUANTO RAPPRESENTATO IN QUESTA E NELLE ALTRE PAGINE DEL BLOG, E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO FARE DI TUTTO PERCHE’ SI INTERVENGA PER TEMPO, SE ANCORA SIAMO IN TEMPO.

Per questo prego VIVAMENTE tutti coloro che hanno modo di accedere a questo blog, di aderire all’appello per la Terra. Fino ad oggi hanno aderito solo in 70. La speranza era di arrivare agevolmente a 1000; ma evidentemente, nonostante il blog abbia registrato oltre 2000 accessi, il problema non è stato ben compreso; oppure è apparso così enorme da sembrare inverosimile. Forse solo con un numero così alto di adesioni, la sorda grande stampa non avrebbe più potuto ignorare il problema e porlo quindi all’attenzione di una più vasta opinione pubblica e forse anche dei governanti del mondo.

A questo punto si inoltrerà comunque l’appello ai governati del mondo, anche con almeno 100 adesioni.

 (*) il motivo per cui nei miei calcoli ho sempre considerato 40 secondi e non i 25  “Leap second”  finora introdotti è da ricercare nel fatto che il massimo rallentamento subito dalla Terra è sicuramente superiore a tali 25 secondi (i 40 secondi possono rappresentare un’approssimazione che potrebbe anche essere per difetto). Perché se è vero come è vero che il rallentamento ha determinato un restringimento della Terra nella sua fascia equatoriale, la diminuzione di momento d’inerzia che ne è derivato, ha fatto riaumentare la velocità di rotazione, in virtù della quale il ritardo di rotazione è stato parzialmente recuperato.

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